Cari amici di LuganoMusica,
accingendomi a porgervi il saluto, nel felice momento della presentazione di una nuova ed entusiasmante stagione musicale, mi vien da pensare a quello che ci unisce nel profondo, e cioè al fatto che la musica dal vivo, vissuta fisicamente in prima persona, e per tutti noi più importante che mai.
Proprio sulla base di questa consapevolezza – e riconoscendo nella passione per i concerti un vero e proprio momento qualificante nella vita culturale e sociale della nostra città, ma anche dell’intera regione – LuganoMusica ha preparato un programma 2022-2023 che saprà soddisfare i gusti, gli interessi e le curiosità più trasversali. All’insegna della qualità degli interpreti e dei programmi proposti.
Volendo delineare alcuni aspetti peculiari del nuovo cartellone, non si può che sottolineare la presenza di alcuni tra i più importanti giovani direttori del panorama internazionale: maestri che – a dispetto di un’età quasi tenera – hanno già saputo affermarsi su scala internazionale per la raffinatezza del lavoro interpretativo. Klaus Mäkelä e Emmanuel Tjeknavorian (già nostro ospite come solista al violino) hanno 26 anni, Lahav Shani 33 e Santtu-Matias Rouvali 36, e tutti dirigono alcune delle più prestigiose orchestre europee. Anche Renaud Capuçon – che non è certo nuovo al nostro pubblico, e che pure conserva alcuni caratteri della gioventù – si presenterà al LAC per la prima volta nel ruolo di direttore, con la “sua” Orchestre de Chambre de Lausanne.
Proprio l’orchestra losannese costituisce un nuovo e ulteriore tassello nella scoperta – che LuganoMusica già conduce da qualche anno, con ottimi riscontri – delle migliori formazioni sinfoniche svizzere.
Altre première sono la presenza di tre eminenti orchestre continentali: l’Orchestra reale del Concertgebouw di Amsterdam, la Philharmonia Orchestra di Londra e la Rotterdam Philharmonic Orchestra.
Graditissimi ritorni sono invece quelli dei Wiener Symphoniker, dell’Orchestre de Paris, della Budapest Festival Orchestra con Iván Fischer, dell’Orchestra Mozart con Daniele Gatti, del Giardino Armonico con Giovanni Antonini, del Concert des Nations con Jordi Savall, di Beatrice Rana, dello scintillante duo Alexandre Tharaud/Jean-Guihen Queyras e di Daniel Harding che, nel 2019, aveva saputo entusiasmarci alla testa dei Berliner Philharmoniker.
Con un certo orgoglio non si può non notare – per quello che è uno degli strumenti musicali più amati, vale a dire il pianoforte – che i protagonisti invitati per la stagione 2022–2023 costituiscono una sorta di “all star team” dell’interpretazione pianistica del nostro presente: Rudolf Buchbinder, Maurizio Pollini, Arkadij Volodos’, Yefim Bronfman, Katia e Marielle Labèque, Francesco Piemontesi e il giovanissimo Seong-Jin Cho.
Proprio Piemontesi ci offre un utile collegamento verso un altro aspetto caro a LuganoMusica, vale a dire il rapporto con la realtà artistica locale. E se spesso l’attributo “locale” sembra concedere qualcosa al valore o alla qualità dell’offerta musicale, nel nostro caso siamo fieri di sottolineare il contrario, in quanto sia Piemontesi, sia Diego Fasolis con I Barocchisti, sia Luca Pianca con l’Ensemble Claudiana sono regolarmente presenti nei più prestigiosi cartelloni internazionali. E in questo contesto non bisogna nemmeno scordare gli illustri solisti che – per due differenti programmi – daranno vita al LuganoMusica Ensemble.
Un particolare focus verrà inoltre dedicato – a cavallo di due stagioni e in varie modalità d’approfondimento – alla celebrazione del centesimo anniversario di György Ligeti, nato il 28 maggio 1923 e considerato autore tra i più straordinari di tutto il Novecento.
Nel solco di un’apprezzata continuità si devono infine leggere il weekend con i quartetti d’archi, l’incontro con giovani e promettenti interpreti (tra aprile e maggio), gli appuntamenti di nuova musica Early Night Modern e i sempre sorprendenti happening elettronici EAR.
Ovviamente queste mie righe sono solo un assaggio di quanto LuganoMusica potrà offrirvi tra 2022 e 2023, e l’invito è quello di cercare nelle prossime pagine tutti gli ulteriori dettagli. Non posso infine che salutarvi cordialmente, nella speranza di ritrovarci tutti assieme in sala.