Echoes – a voice from uncharted waters è un’installazione interattiva di grandi dimensioni, dall’aspetto di una balena, realizzata dall’artista austriaco Mathias Gmachl. L’opera ci invita all’ascolto e alla riflessione, mettendoci di fronte all’impatto delle nostre azioni sull'ambiente che ci circonda.

Interagendo rispettosamente con lo spazio vitale del mammifero marino, saremo immersi nel paesaggio sonoro di mari e oceani, un universo melodico; se ci avviciniamo troppo, saremo confrontati con l’inquinamento acustico: l’illuminazione dell’opera si attenuerà e i suoni diverranno sempre più silenziosi fino a scomparire completamente ed essere sostituiti dal rumore dei porti industriali, attirando l’attenzione sulle minacce che incombono sulle specie marine.

L’installazione trae spunto dalla famosa campagna ambientale Save the Whales degli anni Settanta e intende renderci attenti sull’inquinamento acustico che altera gli itinerari e gli ambienti delle balene e più in generale sulla situazione in cui versano gli oceani e sul continuo e inarrestabile cambiamento climatico.

Durante il periodo di esposizione si terranno una serie di attività sulla sostenibilità, sul movimento e sul suono, promosse attraverso il programma LAC edu.

È un artista, designer e ricercatore interdisciplinare. Nel 2003 ha fondato – e diretto fino al 2020 – lo studio Loop.pH a Londra, con cui ha realizzato installazioni urbane su scala architettonica che fondono arte, design, architettura, scienza e tecnologia allo scopo di trasformare lo spazio urbano, coinvolgendo il pubblico. Ha collaborato con fondazioni, istituti culturali e di ricerca, quali la Royal Academy – Kensington Palace, il Medical Research Council, il Centre of the Cell, l’Audi Design Foundation e con aziende, tra cui Nike, Swarovski, Lexus, Belvedere. Alcuni suoi lavori sono conservati al Victoria & Albert Museum di Londra e al MoMA di New York, e sono stati esposti, tra gli altri, alla Biennale di Venezia.
Dal 1996 Gmachl è membro di Farmers Manual, un gruppo di artisti che spazia tra gli ambiti della musica elettronica e delle arti visive più sperimentali. È Research Associate presso il Royal College of Art di Londra, e svolge regolarmente conferenze e workshop presso università e centri di ricerca.