Gautier Capuçon, violoncello
Evento passato
22 marzo 2022
Sala Teatro
-
Mascherina obbligatoria
(> 12 anni) - Tracciabilità garantita
Johann Sebastian Bach
Suite per violoncello solo n. 1 in sol maggiore, BWV 1007
Henri Dutilleux
Trois strophes sur le nom de Sacher per violoncello solo
Zoltán Kodály
Sonata per violoncello solo, op. 8
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Rachmaninoff 6 mains - Romance - Philippe Jaroussky - Jerome Ducros - Gautier Capuçon
Paganini - Variations - Jérôme Ducros - Gautier Capucon
Il violoncellista Gautier Capuçon torna a Lugano per concludere la sua residenza artistica interrotta a marzo 2020. Il nuovo programma esalta lo strumento e le sue capacità di virtuoso. L’ascolto delle Suite per violoncello solo di Bach pongono sempre l’ascoltatore di fronte allo stupore di come sia possibile concentrare in un solo strumento, per di più prima di Bach estraneo al solismo, tale qualità e varietà di tecnica e di invenzione, di gioco e di spirito, di razionalità e di poesia. Non è da meno il brano dedicato a Mstislav Rostropovitch che il compositore Henri Dutillex scrisse in occasione del settantesimo compleanno di Paul Sacher, per più di cinquant’anni anima e direttore dell’Orchestra da Camera di Basilea, che ha fatto conoscere e creare numerose opere di musica contemporanea. Altrettanto innovatore, insieme al quasi suo coetaneo Béla Bartók, Zoltán Kodály è il compositore più rappresentativo della musica ungherese del secolo appena trascorso per l’appassionato interesse e amore verso l’autentico folklore magiaro che le musiche «ungheresi» di sapore zingaresco di Liszt e Brahms avevano travisato.
In pochi anni Capuçon si è fatto portavoce di una cifra stilistica che unisce dolcezza e virtuosismo valorizzate dalle sonorità – ora corpose ora leggere – del suo violoncello Matteo Goffriller del 1701. Cresciuto nella Gustav Mahler Jugendorchester, formandosi con Bernard Haitink, Pierre Boulez e Claudio Abbado, Capuçon affianca gli impegni da solista alle collaborazioni cameristiche a fianco di interpreti quali Martha Argerich, Daniel Barenboim e Lisa Batiashvili.