Evento passato

30 gennaio 2024

Sala Teatro

20:30

Rudolf Buchbinder, pianoforte

Ludwig van Beethoven
Sonata per pianoforte n. 3 in do maggiore, op. 2 n. 3
Sonata per pianoforte n. 8 in do minore, op. 13 Patetica
Sonata per pianoforte n. 10 in sol maggiore, op. 14 n. 2
Sonata per pianoforte n. 21 in do maggiore, op. 53 Waldstein

Nel corso della sua lunga e brillante carriera, il nome del pianista austriaco Rudolf Buchbinder è diventato sinonimo di quello di Ludwig van Beethoven e del suo repertorio di Sonate, Variazioni e Concerti per pianoforte. Ha eseguito l’intero ciclo delle Sonate in tutto il mondo più di 50 volte e l’ultima serie dei concerti incisa per Deutsche Grammophone al Musikverein ha coinvolto cinque orchestre e altrettanti direttori del calibro di Mariss Jansons e Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese, Andris Nelsons e Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, e ancora Valerij Gergiev, Christian Thielemann e Riccardo Muti.

«Beethoven era il più romantico dei compositori» ha detto Buchbinder in un’intervista al Guardian. «Quando Beethoven scriveva espressivo – cosa che faceva molto spesso – intendeva qualcosa di profondamente emotivo, qualcosa di estremo, qualcosa che avrebbe fermato il tempo come lo conosciamo».
Lo studio è alla base della sua spiccata libertà interpretativa. È attraverso le fonti originali che si scopre, per esempio, che Beethoven cambiava spesso tempo quando eseguiva il movimento lento della Sonata op. 90. Secondo Buchbinder, al tempo di Beethoven c’era più spazio per lasciar emergere fantasia, eccentricità, personalità. Spazio che Buchbinder si concede a ogni interpretazione.